125 anni di autocarri.
Transport Magazine

125 anni di autocarri.

La nascita della modernità: dall’LP 1620 degli anni ‘60 all’Actros.

Dagli anni ‘50 la produzione industriale in Europa conosce uno sviluppo straordinario e con essa i trasporti su strada. Daimler‑Benz si espande e si prepara il terreno per diventare il principale costruttore di veicoli industriali in Europa: tra il 1960 e il 1970 il numero di unità prodotte ogni anno aumenta del 300 percento circa. Una gamma di modelli ampliata in modo sistematico e una lunga serie di innovazioni sono la chiave del successo.

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Guardando al passato, la IAA 1963 è una pietra miliare nel settore della costruzione di autocarri: con l’LP 1620 Daimler‑Benz presenta una cabina di guida interamente di nuova concezione. Dove in precedenza l’immagine è plasmata da un cofano di aspetto delicato e da un tunnel del motore rialzato, adesso prende forma la moderna cabina di guida avanzata. Il tunnel del motore si riduce a 170 millimetri, la vetratura è molto più generosa e uno sbalzo anteriore pronunciato, da una parte, crea spazio per un accesso finalmente più confortevole mentre, dall’altra, regala allo spazioso LP 1620 una libertà di movimento inattesa per l’equipaggio. Risultato di un’attenta riflessione sin dal principio: questa cabina di guida si può adattare senza problemi a tutte le serie, da pesante a leggera.

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Dal catalogo di vendita: sia negli interni che all’esterno il 1620 sfoggia innumerevoli novità.
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La nuova cabina cubica del 1620 pone le basi per il moderno volto di un autocarro.
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La nuova cabina cubica del 1620 pone le basi per il moderno volto di un autocarro.
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La nuova cabina cubica del 1620 pone le basi per il moderno volto di un autocarro.
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La nuova cabina cubica del 1620 pone le basi per il moderno volto di un autocarro.
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La nuova cabina cubica del 1620 pone le basi per il moderno volto di un autocarro.
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«In tempi di crescente specializzazione […] con tecniche di fabbricazione affinate […] si intende soddisfare un’ampia gamma di clienti con tutte le loro esigenze in fatto di veicoli», scrive «lastauto omnibus» l’anno dopo la première della «New Generation» della casa automobilistica Daimler‑Benz. E in effetti la «New Generation» scrive un capitolo del tutto nuovo. Viene rielaborato il veicolo completo, dagli assi attraverso il motore fino alla cabina di guida. L’elemento davvero rivoluzionario, però, è un altro: in futuro dominerà il principio modulare. Già un anno dopo l’introduzione sono disponibili ben 76 configurazioni di base per la serie di veicoli, risultato dell’assemblaggio di un minimo di gruppi e componenti per un massimo di tipologie per ogni esigenza di trasporto. Una caratteristica tecnica perdura persino nell’attuale Actros: l’asse con gruppi epicicloidali esterni.

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Una base, centinaia di varianti. La «New Generation» rivoluziona la produzione.
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Una base, centinaia di varianti. La «New Generation» rivoluziona la produzione.
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Una base, centinaia di varianti. La «New Generation» rivoluziona la produzione.
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Una base, centinaia di varianti. La «New Generation» rivoluziona la produzione.
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L’elettronica gestisce la potenza frenante, così il sistema antibloccaggio accorcia lo spazio di frenata riducendo il rischio di piegamento e rottura dell’autotreno.

Soltanto una decina di anni dopo la prima presentazione, quando si arriva all’obbligo legislativo per tutti i veicoli di nuova immatricolazione, sarà possibile comprendere l’enorme passo avanti compiuto da Daimler‑Benz con lo sviluppo del sistema antibloccaggio (ABS) per la sicurezza degli autocarri pesanti. Una tecnologia all’avanguardia crea i presupposti per la produzione in serie: soltanto il passaggio dalla tecnologia analogica ai microcomputer consente la necessaria «sensibilità» e rapidità di reazione.

Le basi ormai sono poste, da questo momento si arriva progressivamente, attraverso la regolazione antislittamento e il sistema antisbandamento, fino all’Active Sideguard Assist del modello Actros attuale.

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«Klasse statt Masse» (classe anziché massa) è il titolo di «lastauto omnibus» nel 1996.

Diciassette percento. Un numero modesto che denota un’enorme differenza: per la nuova creazione, l’Actros, gli ingegneri hanno coinvolto per la prima volta anche ingegneri aerodinamici, ottenendo così una drastica riduzione del coefficiente Cx. Proprio ad elevata velocità il consumo di carburante può ridursi sensibilmente.

Anche in altri ambiti i progettisti hanno svolto un eccellente lavoro. La cabina Megaspace con il 40 percento di spazio in più è una novità assoluta e una ventata di novità arriva anche dalla serie di motori OM 500, caratterizzata da potenza e redditività. «Se i motori mantengono ciò che i dati promettono», scrive il collaudatore di autocarri Frank Zeitzen, «nel firmamento dei motori brillerà un nuova stella.»

Sulla carreggiata si sprigiona la potenza del motore con un cambio manuale automatizzato, elemento assolutamente inedito nell’autocarro pesante. Così le partenze in salita non fanno più paura. Il nuovo nato rappresenta un precursore anche in materia di sicurezza: airbag lato guida e pretensionatore sono soltanto l’inizio, presto il conducente potrà contare sul supporto dell’Electronic Stabilty Program ESP e del TEMPOMAT.

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Un concetto completamente innovativo trova espressione anche nella definizione: l’Actros è la prima Stella con un nome anziché un’abbreviazione.
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Sono più di 300.000 gli esemplari di LK (Classe Leggera) che hanno lasciato la linea di produzione di Wörth. Non è possibile però riposarsi sugli allori, per questa ragione nel 1998 debutta sulla scena l’Atego. Inizialmente nella classe di peso da 6,5 a 15 tonnellate, successivamente in via transitoria persino fino a 26 tonnellate. Così l’Atego rileva i compiti più disparati come veicolo cassonato, veicolo con cassone ribaltabile, autoarticolato e con sovrastruttura furgonata. Inoltre, la cabina è disponibile, sin dall’inizio, in quattro versioni.

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Colma il divario iniziale con l’Actros: l’Atego in versione pesante fino a 26 tonnellate.
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L’analogico appartiene al passato: assistenti digitali e sistemi di assistenza alla guida supportano il conducente più che mai.
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L’analogico appartiene al passato: assistenti digitali e sistemi di assistenza alla guida supportano il conducente più che mai.
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L’analogico appartiene al passato: assistenti digitali e sistemi di assistenza alla guida supportano il conducente più che mai.

Non manca qualcosa qui? Niente affatto: a partire dal 2018 l’Actros dimostra ancora una volta, con l’eliminazione degli specchi, che la tecnologia può procedere anche a passi da gigante. MirrorCam con display, Multimedia Cockpit con un comando analogo allo smartphone, app a supporto della logistica, Predictive Powertrain Control per l’automazione della selezione della marcia e della velocità nel ciclo extraurbano, collegamento in rete continuativo con la propria azienda e l’officina, Active Sideguard Assist… Difficile trovare un argomento del quale l’Actros non finisca per occuparsi in modo sistematico in futuro. E lo sviluppo è in continua evoluzione: dal 2021 l’eActros a trazione interamente elettrica è prodotto in serie.

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A partire dal 2013 l’Arocs affianca l’Actros nell’edilizia pesante. Il frontale pronunciato con i «denti dell’escavatore» comunica anche visivamente la funzione del veicolo.
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Foto: Daimler

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